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Sobre l'autor

Inclou el nom: Guido Crainz

Obres de Guido Crainz

Storia del miracolo italiano (1996) 15 exemplars
L' Italia Repubblicana (2000) 3 exemplars
Storia della Repubblica (2016) 2 exemplars

Obres associades

Millecinquecento lettori : confessioni di un giornalista politico (2004) — Editor, algunes edicions3 exemplars

Etiquetat

Coneixement comú

Data de naixement
1947
Gènere
male
Nacionalitat
Italy
Lloc de naixement
Udine, Italy
Professions
Historian
Organitzacions
Lotta Continua
Università di Teramo

Membres

Ressenyes

Il 2 giugno si festeggia nel nostro Paese la festa della Repubblica. Ma quanti, oggi, a distanza di quasi settant’anni da quel 2 giugno 1946 ricordano la fine di una monarchia che usciva dalla guerra con le ossa rotte e la nascita del nuovo corso repubblicano? Per rinfrescare la memoria ecco questo libretto (per il formato, non certo per i contenuti) che Giunti pubblica in una collana chiamata XX Secolo e della quale, dalla data di uscita del 2000, ha ristampato diverse edizioni.

Guido Crainz, l’autore, è docente di storia contemporanea nella Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università di Teramo, dove nel 2004 ha fondato, divenendone primo direttore, l'Archivio audiovisivo della memoria abruzzese. Collabora con il quotidiano La Repubblica e il magazine di Rai Storia Italia in 4D. Ha scritto diversi saggi sulla storia dell’Italia del dopoguerra e in questo libro, volutamente riassuntivo e schematico, condensa i passaggi fondamentali dell’Italia repubblicana, non dimenticando, pur in forma didascalica, elementi di contorno e di colore che servono ad offrire al lettore non specializzato una visione più dinamica e contestualizzata della nostra storia. Più leggera anche, certamente non accademica. Non è un caso dunque che l’immagine di Alberto Sordi primeggia sulla copertina.

La lettura è veloce, spezzata da riquadri tematici e da numerose fotografie che ne rendono più snella la consultazione e, per chi è meno giovane, risvegliano la memoria su eventi già conosciuti, ma sovente sopiti in qualche angolo del cervello. Crainz ci offre un percorso intenso, a tratti sofferto, condito da speranze e di delusioni, da ferite non ancora rimarginate, da mutamenti non sempre previsti dalla politica e dalla sovrapposizione generazionale. Dopo la caduta del fascismo e la fine della guerra il nostro Paese ha instaurato un sistema democratico e parlamentare che ha assicurato libertà e crescita economica, da nazione prevalentemente agricola è diventata una forza economica industriale e di conseguenza anche la società ha registrato cambiamenti radicali.

Il racconto si orienta in una schematica suddivisione cronologica dove, in ogni fase si identifica un “passaggio” della politica, dell’economia o della società italiana. Così nelle “fondamenta” si affronta dal punto di vista storico e della cronaca la fine del conflitto, la nascita della Repubblica, i nuovi schieramenti politici e sindacali, la crescita economica e gli aiuti americani. All’interno poi si aprono finestre di sintetico ma efficace approfondimento quali: la responsabilità della cultura, l’uscita del libro “Cristo si è fermato a Eboli”, il Piano Marshall e il Patto Atlantico, le rivolte contadine, il neorealismo, l’appello dei 101, le dispute sui confini.

Alle soglie degli anni Sessanta la vita quotidiana degli italiani è stata scandita da nuovi consumi e nuove abitudini e l'ingresso nella "modernità" ha coinciso con il varo di una nuova formula di governo, quella del centrosinistra, in un rinnovato clima di speranze. Lo schema narrativo quindi si replica con Il miracolo economico e il centrosinistra, con la grande stagione dei movimenti dall'autunno caldo del ‘68 con rivolte studentesche ed operaie, fino alla fase stragista ed alla strategia della tensione (con focus interessanti sulla scuola, sul tema della violenza e non violenza, sulla condanna di Don Milani, la parità tra uomo e donna i temi della contraccezione e dell’aborto).

La conflittualità sociale degli anni Settanta, la crisi economica, l'insorgere del terrorismo, il degrado delle istituzioni e del sistema politico, l'offensiva della mafia hanno contrassegnato una lunga fase di involuzione che l’autore ci racconta attraverso rapide informazioni sulla crisi della Repubblica, sulle infiltrazioni mafiose e gli anni del famigerato pentapartito. Sono a chiudere il libro gli episodi che porteranno al tramonto della "prima repubblica", caratterizzato dal crepuscolo dei partiti che avevano dominato la vita politica degli ultimi cinquant'anni, dove sono crollate le frontiere ideologiche e l'Italia è tra i Paesi più industrializzati del mondo, ma ha ancora bisogno di trovare la strada per una nuova e condivisa "cultura delle regole", concetto amplificato dalla fase di Tangentopoli. A fondo volume una ricca bibliografia per andare oltre e un quadro cronologico degli eventi principali.

Va da sé che il concept dell'opera non la rende esaustiva e la pone come un punto di partenza per un eventuale approfondimento. Per chi si accontenta però, leggere questo saggio, non particolarmente impegnativo per la formula con cui è stato costruito, quasi un piccolo manualetto storico, è forse il modo migliore per celebrare degnamente e con la testa la festa della Repubblica.
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Sagitta61 | Jun 1, 2023 |
Dalla fine degli anni sessanta ai primi anni ottanta il paese è attraversato da sommovimenti profondi che coinvolgono le economie e le culture, le produzioni e i consumi, i soggetti sociali e gli immaginari collettivi. Il sopraggiungere del miracolo economico e delle speranze riformatrici del centro-sinistra e il rifluire successivo di entrambi; l’esplosione del movimento studentesco e dell’«autunno caldo», gli anni cupi della «strategia della tensione» e la «stagione del cambiamento» che sembra annunciarsi con il voto del 1974 sul divorzio e che è destinata a declinare all’indomani stesso del suo apparente trionfo, dopo le elezioni del 1975-76. Infine, il delinearsi della «crisi della Repubblica», in anni che vedono un’offensiva terroristica senza paragoni in Europa e l’evolversi di processi profondi di degenerazione delle istituzioni e della politica. Una ricostruzione fatta attraverso le fonti più diverse: i quotidiani e i periodici così come i rapporti di prefetti, polizia e carabinieri conservati nell’Archivio centrale dello Stato; i dibattiti che attraversano partiti e movimenti ma anche i film, le canzoni, la letteratura, i programmi televisivi.… (més)
 
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kikka62 | Mar 20, 2020 |
Qul era la realtà,quali erano gli immaginari dell'Italia del 1945? Quale paese usciva da vent'anni di fascismo,da una guerra devastante ,da una terribile occupazione nazista e da una resistenza che è stata anche guerra civile? In questo volume Guido Crainz affronta i nodi principali del passaggio cruciale dal regime fscista all'Italia democratica. Letteratura e giornalismo d'epoca,memorie e documenti d'archivio testimoniano quanto profondo si ail segno che la ghuerra lascia nel paeswe,in un confrontarsi e alternarsi di speranze e paure,fra desiderio di trasformazione e bisogno di normalità.
Ci riconsegnano lì'inizio di un esame di coscienza collettivo che si interromperà troppo presto.Ci ripropongono,infine,le condizioni concrete in cui avviene la costruzione della >, con le sue contraddizioni e i suoi limiti.
In questo quadro , anche le vilenze successive al 25 aprile trovano una collocazione storica:contribuiscono infatti a > i drammi vissuti da milioni di donne di uomini negli anni precedenti e rinmandano a una storia di più lungo periodo.Si intrecciano alla volontà di cancellare il passato per aprirsi a un difficle futuro. E soprattuitto mostrano quanto ancora fosse lunga l'ombra della guerra ,capace di alterare i più elementari codici di comportamento e ridisegnareun'antropologia della violenza e dell'illegalitàche tutto'ora ci lascia interdettie ci fa pensare a un'Italia lontanissima.Guido Crainz ci conduce nel nostro dopoguerracon la precisa consapevolezza di quanto sia emotivamente faticoso addentrarsi in questa storia,che tuttavia,senza i noditragicidella guerra e della guerra civile,risulterebbe davvero incomprensibile.
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BiblioLorenzoLodi | Mar 7, 2016 |
E' nella natura di un'opera come questa che la stragrande maggioranza delle fonti provenga dalla stampa quotidiana e periodica. Questo non scusa l'inutilità di un libro che si legge come un pastone di ciò che Bocca, Scalfari, Montanelli e gli altri vari guru del giornalismo italiano scrivevano dei vari sviluppi politici nel paese, poco del quale risulterà nuovo anche per i lettori non avanti con gli anni. La poca analisi storiografica va cercata col lanternino e non presenta particolari sorprese.… (més)
 
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Matteocalosi | Aug 19, 2014 |

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