Umberto Galimberti
Autor/a de L'ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani
Sobre l'autor
Obres de Umberto Galimberti
Opere. Vol. 1-3 - Il tramonto dell'Occidente nella lettura di Heidegger e Jaspers (2005) 10 exemplars
Schopenhauer e il pessimismo 2 exemplars
Coisas do Amor 1 exemplars
Galimberti Umberto 1 exemplars
Besedo imajo mladi 1 exemplars
O ljubezni 1 exemplars
Dizionario di Psicologia Edo-Pan 1 exemplars
Dizionario Par-Z 1 exemplars
Dizionario di Psicologia A-Edi 1 exemplars
Linguaggio e civiltà 1 exemplars
100 Filósofos Que Han marcado La Historia: Para chicos y chicas que se atrevan a pensar (2019) 1 exemplars
Conversazione alla biblioteca di Cologno 1 exemplars
Psiche e la nascita della coscienza occidentale 1 exemplars
Obres associades
Etiquetat
Coneixement comú
- Data de naixement
- 1942-05-03
- Gènere
- male
- Nacionalitat
- Italy
- Professions
- Professor
- Organitzacions
- University of Venezia, Italy
Membres
Ressenyes
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Autors associats
Estadístiques
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Con questo comportamento non mi sembra si avvicini all’oggetto del suo canto perché il viandante nel suo vagabondare non può che muoversi leggero e libero da zavorre, da carichi che non farebbero altro che rallentarlo se non addirittura fermarlo del tutto.
Peraltro l’idea del viandante mi sembra contraddittoria rispetto alle considerazioni sull’evoluzione del mondo. Galimberti afferma che il viandante vive intensamente il presente senza porsi obiettivi riguardanti eventuali mete ma questo non è in antitesi rispetto alla deprecata evoluzione della tecnica resasi ormai autonoma rispetto ai disegni umani. La tecnica crea il mondo - o È il mondo - e il viandante ci vive dentro cogliendo la quotidianità senza porsi obiettivi ormai stabiliti da una forza ben superiore che non si chiama più natura ma tecnica.
E allora dov’è la forza che può cambiare le sorti del tanto deprecato progresso che potrebbe arrivare a distruggere le condizioni di sopravvivenza dell’uomo su questo pianeta?
È davvero possibile una fratellanza tra “i viandanti” e coloro che si arricchiscono con lo sfruttamento dell’altro sia esso uomo o natura? O è ancora necessaria una lotta contro un nemico , contro chi sfrutta, contro chi non ha alcun motivo immediato per abbandonare la logica del dominio? La tecnica - questa è la convinzione di costoro - troverà sicuramente una soluzione per la sopravvivenza di quelli che avranno in mano le leve del comando. Perché preoccuparsi per gli altri, siano essi uomini o natura?
Per questo mi sembra che non sia ancora il tempo per la diffusione della cultura dei viandanti. C’è ancora una guerra da combattere e non importa se sarà condotta con le armi o con le parole.… (més)