Ispirato da ‘Bidoni’ di Fulvio Zara (qui autore di una nota introduttiva) un gruppo di giornalisti piacentini ha deciso di rievocare i protagonisti in negativo della parabola del Piacenza Calcio sotto le presidenze Garilli che l’hanno condotto dalla polvere sugli altari e poi ancora nella polvere o forse un po’ più giù. Dalla C2 di metà anni Ottanta alla serie A fino al fallimento, il materiale umano non è mancato: accanto a giocatori discreti, buoni od ottimi, sono sfilate comparse con i piedi quadrati o dal passo troppo compassato, giovani di belle speranze mai sbocciate o anziani ormai sfiatati la cui memoria – per le tortuose vie del pensare tifoso – è sopravvissuta in modo simile a quella di chi era bravo realmente. E’ chiaro che il giochino fa piacere in special modo a chi quelle stagioni le ha vissute frequentando con una certa assiduità lo stadio: si ravvivano alcune memorie (il volo d’angelo del Rigido a Bologna, la torre di Murgita per la rovesciata spettacolo di Valtolina, le corse a vuoto di Simon) e altre vengono recuperate dall’archiviazione (la sforbiciata di Venturi al Lecce, vista dalla Nord, ma pure il suo assurdo passaggio in fallo laterale sul pressing avversario) in uno sguardo sul passato che riscalda l’animo in questi campionati congelati dalla permanenza nei dilettanti. Poi, visto che si tratta di un affare da tifosi, si sarebbero potute fare scelte diverse da quelle degli autori, rei confessi di essersi fatti aiutare da Ortrugo e Gutturnio nel rispolverare i ricordi: alla lista dei gramloni mancano fenomeni del calibro di Abbate o Pinato, mentre si potevano tralasciare gli sfortunati (Ambrosetti e D’Agostino bloccati dai loro infortuni) nonché, soprattutto, gli infingardi (Reali e, ovviamente, Gervasoni, seppur messo a testa in giù) anche perché il gramlone, per quanto scarso, si scava un posticino nel cuore della gente dando quel poco che può, brocco sì ma disonesto mai. Da notare, inoltre, che concentrando l’attenzione su di una sola realtà capita che, assieme al gramlone assoluto, ci sia quello relativo: inseriti nella categoria a Piacenza, personaggi come Ambrosetti, Tentoni, Rizzitelli, Amauri, Obolo hanno dimostrato valori ben diversi giocando in piazze differenti (per chi non lo sapesse, all’ultimo dell’elenco è capitato in Svezia). Completano il volume le schede di alcuni allenatori distintisi per controprestazioni sulla panchina biancorossa – mai nessuno, dalle parti della Galleana, avrebbe mai potuto immaginare che Castori riuscisse a portare in serie A il Carpi – e una discreta scelta di caricature più l’ipotesi di un all-star game dei gramloni firmato da Alessandro Biolchi: divertente in sé, ma davvero prezioso nella rievocazione del brivido che provocava la voce dello speaker quando avvisava che “La Farnesiana Petroli è lieta di annunciare le formazioni che stanno per scendere in campo” ( )