story of the American mission to shoot Japan's greatest admiral out of the sky,

Nelle guerre moderne non è così facile, per un comandante di alto grado, morire « in bellezza»; basti pensare che i due capi notoriamente più spericolati della seconda guerra mondiale -i generali Rommel e Patton -chiusero la loro bellicosa carriera in modo ingloriosissimo: il primo costretto al suicidio dalla Gestapo, il secondo vittima di un banale incidente automobilistico. L'ammiraglio giapponese Yamamoto, anche lui soldato dalla testa ai piedi, ebbe sorte migliore: cadde per mano del nemico, stringendo nel pugno la sua spada di samurai. Ma le circostanze di questa morte sono così romanzesche, la catena delle coincidenze che la provocarono appare così fantastica e insieme così inesorabile, che l'episodio può a buon diritto iscriversi nelle grandi pagine della storia militare di tutti i tempi e di tutti gli eserciti. Comandante supremo della Flotta Imperiale Riunita, Yamamoto era stato, negli Anni Trenta, l'artefice della nuova marina nipponica. Aveva compreso, con anni di anticipo sui suoi colleghi occidentali, l'importanza strategica delle portarei,
e ne aveva fatto la punta di lancia della sua flotta. Nell'immediato anteguerra, era riuscito a imporre ai suoi timidi superiori un piano offensivo audacissimo contro gli Stati Uniti, e il 7 dicembre 1941 questo piano era stato portato a termine con perfetta e devastatrice efficienza: il « colpo» di Pearl Harbor porta la sua firma.

Indice: 1. Il pavone vola domenica; 2. La preda; 3. I cacciatori; 4. Dopo la vittoria; 5. I cacciatori imparano il mestiere; 6. "Sto studiando strategia"; 7. "Attaccare e distruggere a tutti i costi"; 8. Appuntamento alle 9,34; 9. Fumo nero nella giungla; 10. Tornano i caccia; 11. L'ultimo viaggio dell'ammiraglio. ( )