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S'està carregant… La grande estatede Pierdomenico Baccalario
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E così sono arrivata alla fine, o forse l'inizio. Il vero inizio.
Cornovaglia, 1958. Ulysses e suo padre arrivano a Kilmore Cove e si stanziano a Villa Argo, proprietà di famiglia lasciata decadere fino a quel momento. Ulysses fa la conoscenza di alcuni ragazzi del paese, e da quel momento comincia l'avventura che ci ha accompagnato per ben diciassette libri, più questo.
Aspettavo da tanto tempo di poter leggere l'inizio dell'avventura, in quella "Grande Estate" che ha visto come protagonisti Ulysses e gli altri adulti di Kilmore Cove nei libri precedenti, e di vederli come ragazzini, appena all'inizio di questa immensa avventura. E non sono rimasta delusa: i ragazzini non stanno mai fermi, e cominciano a svelare i segreti di Kilmore Cove e delle Porte del Tempo quasi senza sforzo, solo essendo sé stessi e facendo piccoli "disastri".
Nelle loro versioni adulte, era stata attratta soprattutto da Ulysses e Leonard, perché mi parevano i più particolari. Qui invece le mie preferenze sono cambiate. Ho adorato Black, che è quello più esuberante, con quel suo strato di fuliggine perenne sulla pelle e il comportamento strafottente. La scena con suo padre mi ha particolarmente toccato, e ha contribuito a renderlo il mio preferito. E poi il piccolo Peter, così intelligente e ancora non quell'uomo debole e deluso che è nella serie principale. La sua curiosità e la sua intelligenza aiutano il gruppo in più di un'occasione, anche senza volerlo, e poi è così caruccio. Mi è piaciuto molto anche Ulysses, e il rapporto che possiamo vedere da un lato con suo padre e dall'altro con suo nonno. Rapporti molto diversi e che contribuiscono a fare di Ulysses ciò che è. Il nonno è insopportabile e non lo capisco molto, a dire il vero. È così diverso da Ulysses.
Avrei preferito vedere un po' di più delle ragazze, che sembrano quasi figure a parte, poco importanti o comunque non davvero parte del gruppo. E un po' si era capito anche dai libri precedenti, soprattutto per quanto riguarda Cleopatra e Clitennestra, mentre Calypso c'è più "dentro" negli altri volumi.
Per quanto riguarda la storia, non l'ho trovata accattivante e coinvolgente come i libri precedenti. Mi è sembrato tutto un po' troppo facile e a trattu affrettato, mancavano gli indovinelli a cui mi ero abituata enel complesso questo libro non aggiunge granché alla storia. A volte pareva davvero che le cose andassero troppo veloci e in modo poco realistico.
Ci sono alcuni dettagli interessanti, però. come il documento della Regina e il fatto che gli adulti di quel periodo sembrano sapere qualcosa riguardo l'Azzuro e le porte, ma per il resto non c'è qualcosa di davvero importante, ed è solo il ricordo di come Ulyssses e il suo gruppo hanno cominciato la loro avventura.
Per quanto riguarda lo sitle di scrittura, è scorrevole e si legge bene, come sempre. Però, devo dire, mi mancava quella spinta ad andare avanti.
Nel complesso è un buon libro e conclude (o inizia?) abbastanza bene la storia. È stato un viaggio lungo, e mi dispiace un po' mettere l'ultimo libro assieme agli altri. ( )