L'opera riunisce sei racconti scritti tra il 1920 e il 1932 ambientati tra la Malesia e la Polinesia. E' lo scenario assai amato dall'autore, che conservava nell'animo un'attrazione infinita per l’Oriente, conosciuto nel corso di diversi viaggi a partire dal 1917. Sono tante le sue pagine pregne dell'aroma di incensi e unguenti, di spezie, the, gelsomino e cannella. Come nei romanzi, anche qui troviamo atmosfere umide e fumose, pipe d’oppio e ritratti di uomini deboli che fingono una forza che non sapranno mai costruire. Maugham non esita a far emergere con spietatezza i difetti della natura umana, ma non si pronuncia in chiave morale, lasciando al lettore il compito di comprendere o condannare.
L' Impero coloniale, sullo sfondo, si sgretola e gli europei che lo hanno popolato rivelano meschinità e debolezza. Su tutto domina una natura dalla forza inestinguibile.
Dei sei racconti, "Pioggia" è un autentico capolavoro con la figura del suo protagonista, un missionario che cede alla passione carnale e si lega ad una prostituta in fuga su una delle isole di Samoa. Da questo racconto due versioni cinematografiche del 1928 e del 1953. ( )

I highly recommend reading this collection of short stories originally published in the 1950s. Maugham's writing is clear but obscure, and dense yet comprehensible. These stories are not fluff; they might take awhile to wade through, but they are well written, and they make you think. The themes of race, loneliness, love, and hypocrisy abound in these stories. Overall, the stories contained within this volume ("The Letter," "Red," "Honolulu," "The Vessel of Wrath," "The Book-Bag," "The Outstation," "The Pool," "Rain," and "The Force of Circumstance") are well worth reading. ( )