I have read this series at least four or five times. I first read it in the early 80's, I loved it then and love it now. It's a great YA series, but still a solid read for an adult. While not the Lord of the Rings, these books have the distinction of being the first Fantasy series that I found myself liking the characters. ( )

This series is the fantasy I recommend for people who don't like fantasy. I particularly like that the characters change over time, something which happens too rarely in most high fantasy. ( )

This was a re-read after many, many years. I read this as a teenager and have also re-read it numerous times. It may not be as wonderful as I used to think, but it was still highly enjoyable. Nice and uncomplicated epic fantasy of the most traditional sort: young and uneducated boy travels around the world with unlikely friends to save the world. Lovely characters and nice humor. What's not to like? ( )

I have been on the fence about reading this series for years, as the author was a convicted child abuser of the worst kind, but as the series itself is a part of the fantasy canon, and as it is a favorite series of my recently departed brother, I decided it was time to give it a read. (All proceeds for sales of Eddings' works go to support scholarships and grants for aspiring English scholars and writers at Reed College in Portland Oregon)

On one note, I get the hype. This story is fast-moving, covering whole regions in a span of a few pages, with a myriad of events taking place from chapter to chapter. It is classic fantasy, in that the characters are stereotypical and the quests epic and fast paced.

As entertaining as the story is, however, I really struggled with caring about any one character in particular. There are too many to keep track of and no single one with enough depth to get invested in. So I keep reading for the sake of the wonderful story, and try to ignore my lack of emotional connection. The pace of this book is insane. I kept waiting to land in PLACE so I could take a look around and get my bearings, but as soon as I started to visualize where the characters were at, they were on the move. Additionally, Eddings obviously considered his readers to be quite dull, because I could see where this thing was going from the prologue and the heavy-handed foreshadowing that never came to fruition in book one provided a constant well for my gripes.

So, I have this entire series on Kindle, and I'll forge ahead because the story is entertaining and the read is quick. But I'll probably skip reviews for the rest of the series unless, by some miracle, I start to care about the characters.

2.5 stars for imagination. And I always round up, because writing a book is hard work! ( )

Caro Eddings, cosa devo pensare mai di questo romanzo? Sono piuttosto pensierosa al riguardo, ma, visto che mi hai incuriosita abbastanza da indurmi a continuare la serie, immagino che la recensione debba essere fondamentalmente positiva.

I punti forti de Il segno della profezia sono certamente i personaggi e l'umorismo. I primi sono diversi (e non solo nel numero), dato che abbiamo una compagnia che parte alla ricerca di un misterioso ladro. Abbiamo Belgarath e sua figlia Polgara, maghi plurimillenari tutt'altro che esenti da vizi e capricci. Abbiamo Silk dai mille nomi e i mille travestimenti, abile spia e bugiardo matricolato. Non c'è mercante che non tremi nel trovarselo davanti: ognuno di loro sa che con Silk si concludono solo pessimi affari (solo a proprio discapito, naturalmente). E poi abbiamo Barak, roccioso guerriero dalla barba rossa, e Hettar, capace di parlare ai cavalli.

Oltre a questi personaggi navigati ed esperti di come va il mondo, poi, abbiamo Durnik e Garion. Sebbene dei due il ragazzo sia Garion, Durnik alle volte se ne esce con delle affermazioni così ingenue che fa dubitare della sua utilità alla compagnia. Ma è speciale per questo: qualcuno dovrà pur indignarsi per la mancanza di moralità di Silk, no? Se poi ci aggiungiamo che fa gli occhi dolci a quell'acidona di zia Pol...

Garion è, invece, il perno dell'intera vicenda (a sua insaputa). Si ritiene solo un ragazzo e prevedo una lunga strada per lui. Data la sua età, è ancora ingenuo, ma forse sarebbe più corretto dire innocente. Ma è intelligente e impara in fretta a quale gioco si sta giocando (più o meno).

Ebbene, questa allegra compagnia (come forse avrete intuito) non è di quelle che si macera nella disperazione della propria missione impossibile per salvare il mondo e far trionfare il Bene. Sì, certo, lo scopo del viaggio è questo, ma nessuno ha mai detto che si debba farlo con il muso lungo e vagonate di pessimismo. Ecco, questo è lo spirito di Eddings: salviamo il mondo, ma senza martiri. Il che comprende, oltre a una buona dose di umorismo, anche corruzione, inganno, qualche gola tagliata...

Tuttavia, ho trovato la trama piuttosto manchevole. Tra i vari (e poco velati) riferimenti a Il Signore degli Anelli, non vi ho trovato elementi di originalità tali da attirare la mia attenzione. Mi sarebbe sembrato una tremenda minestra riscaldata se non fosse stato per questi personaggi che riescono a catturare l'attenzione del lettore e a portarlo fino alla fine del romanzo senza infamia (ma anche senza lode). ( )