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S'està carregant… Fontamara (1930)de Ignazio Silone
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Apunta't a LibraryThing per saber si aquest llibre et pot agradar. No hi ha cap discussió a Converses sobre aquesta obra. Powerful, enormously sad book about peasant life in southern Italy. As such, it reminded me of both Carlo Levi’s Christ Stopped at Eboli and Giovanni Verga’s House by the Medlar Tree. It’s different from those works in its unrelenting sadness and, in a way, its terrifying description of the life of the peasant farmers and their families. Corruption permeates society, the poor are ignored at best or trampled on by anyone and everyone else. Like all of Silone’s work, there is a constant underlying political theme but part of the success of the book, I think, is that he doesn’t overplay it. I can’t say I “enjoyed” the book but I’m glad I read it and would recommend it: it’s well worth the time. ( ) Terminato questo romanzo, il mio pensiero è stato: i cafoni non vincono le rivoluzioni da soli. Nemmeno se si ribellano tutti insieme. Dall'altra parte, infatti, ci sarà sempre più organizzazione, più tattica, più strategia, più armi, e via discorrendo. Silone ci mostra la divisione tra poveri e ricchi in tutta la sua estrema crudezza. E, leggendo, si percepisce che quello che li divide non sono soltanto i soldi, ma anche - o forse soprattutto - l'ignoranza. I Fontamaresi non sanno del fascismo e delle sue usanze - per così dire - e coloro che proprio con il regime si sono arricchiti ne approfittano. Ma non solo i fascisti. Anche chi vorrebbe difenderli li sfrutta, incurante delle conseguenze che pagheranno sulla loro pelle. Alla fine il Solito Sconosciuto si fa bello con il sangue dei Fontamaresi, che, per la prima volta, hanno deciso di denunciare la loro condizione e di ribellarsi. Nessuno di loro, però, è consapevole della portata e della pericolosità di quello che stanno facendo... «L'abitato sembra un gregge di pecore scure e il campanile un pastore». E forse in queste note iniziali c'è tutto il destino estremamente terreno e nefasto di un popolo povero e cafone, destinato a essere sottomesso, senza che l'opportunità di un eroismo autentico e giusto - rappresentato da Berardo Viola, personaggio difficile da dimenticare - possa cambiare le cose. Scritto nel 1930, in esilio e malattia, è libro importantissimo dell'impegno antifascista e della letteratura italiana tutta. Lettura che dovrebbe essere proposta nei percorsi scolastici. Klarigaj notoj de la tradukintoj (pp. 182-83). Por eviti maloportunajn tradukojn, ni preferis apliki kelkajn neologismojn. Cxi sube ni mencias ilin kun klarigoj: centimo = centono de liro fatamorgano = atmosfera trompbildo pro rompo de lumradioj flako = fluida maseto incendio = brulego, kauxzanta domagxon kafono = malricxa, itala komparano karmelito = monahxa ordenano, nomita laux la monto ,,Karmelo'' en Nord-Palestino klientelo = kunigo de laboristoj, dependaj de labordonantoj Koloseo = grandega, famkonata amfiteatro en Romo kvintalo = pezo de cent kilogramoj limono = speco de citrono lustrumo = jarkvino noveno = laux la katolika religio: dum 9 tagoj ripetata pregxado en pregxejo pampo = stepo en Sud-Ameriko, precipe en Argentino radio = la tekniko, kiu sin okupas per senfadena dissendo de sonoj pere de elektraj ondoj salamo = kolbaso, pretigita per azena kaj bova viandoj kun ajlo traturo = altaj vojoj en Apuglia kaj Abruzzo, kie oni pasxtas brutojn tridumo = laux la katolika religio: dum 3 tagoj ripetata pregxeja ceremonio La signifo de la italaj vortoj (p. 183), netradukitaj en la teksto, estas: monsignor (monsinjor) = titolo de eklezia altrangulo pasta asciutta (pasta asiuta) = mangxajxo el makarono kun tomata sauxco pasatella (pasatela) = itala popola ludo podesta = (latina ,,potestas'' = potenco) de 1926a ofica titolo de estro de itala komunumo (escepte de Romo) refrattario (refratario) = ribelulo, malobeulo sindaco (sindako) = anyaux la fasxisma regximo, komunumestro, elektita per vocxdonado La signifo de la latinaj vortoj (pp. 183-84) estas: Ave Maria = Estu salutata, Maria Consumatum est = Estas finite Ita missa est = La meso finigxis Per omnia saecula saeculorum = Dum cxiuj centoj da jarcentoj Regina Coeli = Regxino de l' cxielo (en la teksto evidente nomo de societo) Regina Pacis, ora pro nobis = Regxino de la paco, pregxu por ni Quod factum est, factum est = Kio faktis, estas fakto Propitius esto, parce nobis, Domine = Favoro Vi estu, indulgu nin, Sinjoro Propitius esto, exaudi nos, Domine = Favoro Vi estu, auxskultu nin, Sinjoro Ab ogni malo, libera nos, Domine = El cxia malbono, savu nin, Sinjoro Ab ogni peccato, libera nos, Domine = El cxia peko savu nin, Sinjoro Ab ira tua, libera nos, Domine = El Via kolero, savu nin, Sinjoro A subitanea et improvisa morte, libera nos, Domine = Kontraux subita kaj neatendita morto, protektu nin, Sinjoro A spiritu fornicationis, libera nos, Domine = Kontraux la spirito de l' malcxasteco, protektu nin, Sinjoro Rileggere Fontamara, il libro simbolo di Silone, è un dovere soprattutto per chi, come me, da anni ha compreso la follia comunista: perché tra il bianco di Silone, che è rosso in realtà, ed il mio nero, solo apparente, ci stanno i mille grigi delle complessità delle organizzazioni sociali che tendono a mortificare l’uomo. L’etica, la legge morale, dettata da chi ritiene di possedere le chiavi delle regole diventano uno strumento di tortura per chi, invece, vive la vita secondo la sua morale. E Fontamara è una straordinaria contrapposizione etica tra due morali; quella del potere, rappresentata dall’Impresario, dall’avvocato, dal carabiniere, ossia da chi esercita il ruolo di amministratore pubblico dei diritti privati; e quella degli abitanti di Fontamara, piccolo paese del Fucino, pieno di umanità, quanto povero, Abruzzo degli anni venti. Cafoni, così vengono chiamati e così si sentono, una vita vissuta per vivere, anzi, per sopravvivere alla fame, alle epidemie, alla povertà. E la durezza di questa contrapposizione è testimoniata dall’incapacità dei cafoni di trasformare le loro legittime ragioni in altrettanto legittime richieste. L’incontro con l’impresario, quello con Don Circostanza rappresentano in modo univoco la necessità di pensare ad un mondo in cui gli estremi ledano le libertà che tanti grigi garantirebbero. Fontamara è un libro essenziale per comprendere fino in fondo la cultura di un’epoca. Recensione del 20 ottobre 2009 Fontamara racconta la triste storia dei contadini abruzzesi. Cafoni, reietti dalla società, contadini senza diritti. Ambientato all’inizio durante il ventennio, Fontamara è un classico della letteratura italiana dell’immediato dopoguerra. E’ un piccolo romanzo, ma la densità del racconto è grandioso. Le caratterizzazioni sono sempre molto puntuali; i protagonisti sono i cafoni che assumono il ruolo di attori per la prima volta. E’ Berardo che riesce a diventare la luce del racconto. La sua speranza di cambiare quello che non si riuscirà a cambiare, le sue reazioni contro le ingiustizie. E i carabinieri, gli squadristi, le prime camicie nere, le tessere, la fame di un’Italia assetata di giustizia. Esemplare la sorgente che assicura la sopravvivenza ai cafoni; da sempre destinata a soddisfare, a malapena, le terre aride dei contadini di Fontamara, viene presa di mira dal gerarca di turno; che la vuole per sé, per i suoi terreni. Ed il suo rapporto con le banche, con il denaro, sconosciuto ai cafoni, è testimone della distanza tra il potere e la gente. Un libro sempre attuale, da avere in ogni biblioteca italiana. Un libro che non è sicuramente un capolavoro; ma la cui lettura è non di meno essenziale. Sense ressenyes | afegeix-hi una ressenya
Pertany a aquestes sèriesAbruzzo Trilogy (1) Pertany a aquestes col·leccions editorialsLaurel Edition (LS104) Gli Oscar [Mondadori] (132)
Fontamara is one of the Italian classics of the twentieth century. It was written in 1933 and was well-known in translation before it could be published in Italy. In England it was very popular in its Pengiun edition. Its author, Ignazio Silone, was a controversial figure throughout his life.He was a communist until 1931, later referring to himself as a "Socialist without a party and a Christian without a church"' He wrote Fontamara first and foremost as an antifascist, setting it in his own region of Abruzzo, east of Rome. He describes the sufferings of the peasants, the cafoni, still living under feudalism and further burdened under the new fascist regime of Mussolini. The story itself is a good read, toldwith humour and suspense. The themes embrace politics and religion, revolution and mysticism. They raise such Italian problems as regionalism, the clash of ideologies and the ways of portraying them in literary form. The form of the narrative itself is an experiment in getting across a vital messagein a fraught time. This edition includes an introduction and notes which help to set the novel in its historical and political context, both in Italy and the rest of Europe in the decade before the Second World War. The vocabulary section is exhaustive, making the text suitable for those just coming to grips with thelanguage. No s'han trobat descripcions de biblioteca. |
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Google Books — S'està carregant… GèneresClassificació Decimal de Dewey (DDC)853.912Literature Italian Italian fiction 1900- 20th Century 1900-1945LCC (Clas. Bibl. Congrés EUA)ValoracióMitjana:
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