Considerada por la Encyclopedia Britannica como "la obra más importante sobre supersticiones medievales escrita hasta la fecha". La bruja muestra la constante presencia de esta figura, reverenciada a la vez que perseguida, a lo largo de la historia.

A favor: el uso de fuentes de archivo originales, sobre todo las actas de determinados procesos inquisitoriales, y también el uso de la literatura folklórica como forma de acercarse a tiempos y lugares en los que no hay otra cosa, o no la había al escribirse esta obra. Pero, sobre todo, la intuición original de que las brujas eran, en realidad, mujeres desgraciadas que trataban de paliar las enormes carencias del pueblo llano, al menos en la Edad Media.

En contra: la alegría con la que se rellenan las lagunas de las fuentes con los prejuicios ideológicos del autor, sobre todo en la primera parte, donde se utilizan las colecciones de cuentos tradicionales sin criticarlas. En la segunda parte, Michelet se dedica a analizar con todo detalle algunos procesos más o menos famosos, con lo que el texto se hace más farragoso y por momentos aburrido. Y sobre todo ello queda claro que el autor parte de una intención previa, que es desprestigiar todo lo posible a las iglesias, tanto católicas como protestantes, en nombre de la razón y la ilustración. Por eso creo que esta obra tan famosa no ha envejecido bien, incluso aunque el lector actual tienda a ser indulgente con un autor de hace dos siglos. ( )

Michelet traccia una storia della strega e della stregoneria raccontandola in modo vivace e immaginoso, forse più vicino al romanzo che al saggio. Per lui, alle origini, la strega è colei che conserva i resti del paganesimo sopravvissuti nel fondo della società tardoantica dopo il trionfo del cristianesimo. Egli vede il medioevo come un'età oppressa da un cristianesimo repressivo, nemico della natura della vita terrena e di ogni spontaneità, e dall'organizzazione sociale feudale fatta di arbitrio, oppressione, precarietà. "Il medioevo disperò, e la donna specialmente disperò", e da qui lo sviluppo della stregoneria, contrapposta alla cultura e alla società "ufficiali", quasi un rifugio e uno sfogo per il popolo oppresso, e in seguito collegata alla presenza e alle attività del diavolo e sottoposta a persecuzione. Grossomodo la prima parte è dedicata allo sviluppo del fenomeno dalle origini all'età moderna, e la seconda descrive le persecuzioni che raggiunsero l'apice nel XVI e XVII secolo, con il racconto di alcuni processi significativi. Il saggio appare solidamente basato su fonti e ricerche accurate, ma è ispirato a una visione del cristianesimo, della chiesa cattolica e del medioevo fortemente negativa, che a me suona un po' troppo unilaterale. Ciò si manifesta anche nel tono spesso irridente con cui descrive atteggiamenti e comportamenti della chiesa e dei religiosi, di cui sottolinea senza pietà, anche se certamente non senza ragione, gli abusi vergognosi, l'ipocrisia sfacciata, l'ottusità persecutoria. ( )

This is not the edition I read, which is the one by Trotter published in 1863, available for free via Google Books. I prefer that one partly because it seems to capture Michelet's passion and poetry.

For an expose of what can only be described as a 1000-year genocide of women, this book is incomparable in my experience. ( )

Michelet provided a seminal treatment of witchcraft, influential on readers such as Gerald Gardner who went on to organize neo-pagan religion and influence modern ideas of occultism. In Michelet's view, medieval witches were adherents of indigenous, pre-Christian religion, and they expressed popular resistance against the oppressions of church and state. Heretics, witches and satanists all reflect a measure of virtuous anti-authoritarianism, containing the seeds of rational enlightenment.

Although Michelet was a credentialed historian capable of meticulous research, his Satanism and Witchcraft was written in broad, romanticizing strokes for a popular audience. Thus it is highly readable, but not all that reliable in its details as a work of positive history. It found its market well enough, and it has stayed perpetually in print.