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S'està carregant… Vagina Monologues (1996)de Eve Ensler
![]() No hi ha cap discussió a Converses sobre aquesta obra. Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog ---> La siepe di more È un po' difficile parlare di questo testo, perché entrano in gioco fattori diversi. Il primo è certamente quello della sua importanza storica come prima pietra di un progetto volto a sradicare la violenza contro le donne e le vagine (vi consiglio un giretto sul sito del progetto, vday.org). Già in quest'edizione speciale, in occasione dei dieci anni dei Monologhi, si racconta dei risultati ottenuti dalla recitazione della pièce e dal movimento del V-day. Poi c'è lo sdoganamento della parola vagina, della quale cosa sono molto grata a Eve Ensler, perché sono cresciuta senza pensare che vagina fosse un brutta parola da non dire in pubblico e da sussurrare in privato. Siccome non è ancora così in tutte le famiglie e in tutte le società, sono felice che il progetto di Ensler continui a far parlare le vagine di tutto il mondo. E a proposito del fatto che si tratti di una pièce teatrale: non l'ho mai vista (e ascoltata) recitata e sono ragionevolmente certa che faccia una differenza enorme in questo caso. Parecchi monologhi, infatti, letti su carta, nella propria stanza (o dovunque li leggiate), secondo me, non conservano la potenza che avrebbero se recitati su un palco e di conseguenza risultano piatti. Non penso, però, sia un testo ignorabile se si ha intenzione di leggersi quanto di interessante ha prodotto il femminismo in termini di letteratura e non fiction (e, soprattutto, sarebbe bello se googlare V-Day in Italia desse come primo risultato le varie iniziative contro la violenza sulle donne e non giornate dedicate alla demagogia libera). This book does a decent job of sharing stories of the lost, hurt, dejected, and broken; the stories of some women who have been harmed by the patriarchy. I enjoyed the various formats used to connect with the audience. I did think however, that it was mostly white-centered feminism and lacked some nuance in regard to transgender rights and intersectionality. Every woman should read this and reclaim the words vagina and cunt as their own. The monologues collected by Eve Ensler are poignant and touching. They each play an important role in this piece by starting a dialogue about cruelty against women. A lovely, brash attempt at breaking through to the other side. A definite once-must-read. Sense ressenyes | afegeix-hi una ressenya
Té l'adaptacióHa inspiratPremis
A poignant and hilarious tour of the last frontier, the ultimate forbidden zone, The vagina monologues is a celebration of female sexuality in all its complexity and mystery. Hailed as the bible for a new generation of women, it has been performed in cities all across America and at hundreds of college campuses, and has inspired a dynamic grassroots movement--V-Day--to stop violence against women. Witty and irreverent, compassionate and wise, Eve Ensler's Obie Award-winning masterpiece gives voice to real women's deepest fantasies and fears, guaranteeing that no one who reads it will ever look at a woman's body, or think of sex, in quite the same way again. No s'han trobat descripcions de biblioteca. |
Cobertes populars
![]() GèneresClassificació Decimal de Dewey (DDC)812.54Literature English (North America) American drama 20th CenturyLCC (Clas. Bibl. Congrés EUA)ValoracióMitjana:![]()
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Poi c'è lo sdoganamento della parola vagina, della quale cosa sono molto grata a Eve Ensler, perché sono cresciuta senza pensare che vagina fosse un brutta parola da non dire in pubblico e da sussurrare in privato. Siccome non è ancora così in tutte le famiglie e in tutte le società, sono felice che il progetto di Ensler continui a far parlare le vagine di tutto il mondo.
E a proposito del fatto che si tratti di una pièce teatrale: non l'ho mai vista (e ascoltata) recitata e sono ragionevolmente certa che faccia una differenza enorme in questo caso. Parecchi monologhi, infatti, letti su carta, nella propria stanza (o dovunque li leggiate), secondo me, non conservano la potenza che avrebbero se recitati su un palco e di conseguenza risultano piatti.
Non penso, però, sia un testo ignorabile se si ha intenzione di leggersi quanto di interessante ha prodotto il femminismo in termini di letteratura e non fiction (e, soprattutto, sarebbe bello se googlare V-Day in Italia desse come primo risultato le varie iniziative contro la violenza sulle donne e non giornate dedicate alla demagogia libera). (