Quel che si dice un capolavoro. Per la monumentalità dell'opera (durata 8 anni), la capacità di racconto e disegno, il sottile equilibrio tra realtà e sogno, il coraggio di esporsi in una vicenda così drammaticamente autobiografica. Più leggo graphic novel, più mi convinco che questo sia il medium perfetto per l'autobiografia. ( )

Lunghissima storia autobiografica dell’autore. E’ un racconto che parte dall’infanzia di David B., passando in rassegna tutti le vicende e gli effetti dell’autore. Protagonista assoluta l’epilessia che affligge il fratello, Jean Christophe. Il piccolo male che si trasforma nel grande male per una vita vissuta molto male. Con un handicap che esce poco a poco, fino a diventare invalidante; e non solo per il fratello, ma per tutta la famiglia, condizionandone l’esistenza. L’intera famiglia cera disperatamente una via di fuga da questa malattia, poco trattato dalla medicina occidentale, notoriamente ostile rispetto alle disabilità mentali. Per queste ragioni l’intera famiglia si rivolge alle cosiddette medicine alternative, in un lungo slalom tra cialtroni, illusioni e disillusioni. Sicuramente un lavoro complesso, una graphic novel ostica in molti tratti, anche per il disegno, con un tratto poco usuale. Comunque, un ottimo lavoro.

Recensione del 21 giugno 2020
Sono passati quasi dieci anni dalla prima volta che lessi la storia di David B. e della malattia del fratello, Jean Christophe, un’epilessia che diventa invalidante non solo per Jean, ma per l’intera famiglia. I genitori cercano la cura nella medicina alternativa ed iniziano una lunga odissea tra macrobiotica, steineriani, santoni e cialtroni. Il difficile percorso della famiglia dell’autore non cambia quando si rivolge alla medicina tradizionale, ogni cura proposta porta a controindicazioni fortissime o dimostra nel medio periodo i suoi limiti. David continua a disegnare la storia del fratello, sempre più solo, sempre più pieno di rabbia verso sé stesso e verso gli altri, e la fragilità dei genitori e della sorella. I disegni sono pieni di guerre, di tensioni, teste mozzate ed armature da samurai. La rabbia di David è grande quanto il male di Jean Christophe. Un libro denso e pieno di contenuti con una grande capacità narrativa dell’autore di entrare nel dolore di una semplice famiglia borghese devastata dalla malattia del figlio maggiore. ( )

Meget personlig og knugende historie, som man fornemmer er David B.'s hjerteblod. En familietragedie af langvarige dimensioner.
Men synd for tekst og billeder at Carlsen ikke udsender deres "Graphic Novels" i de oprindelige formater - svært at læse håndtekstning i salmebogsformat! ( )