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S'està carregant… Voyager, Part 2de Diana Gabaldon
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Pertany a aquestes sèriesOutlander (Book 3, Part 2) Contingut aThe Outlander Series de Diana Gabaldon (indirecte) Outlander, Books 1-6 de Diana Gabaldon (indirecte) Outlander, Books 1-5 de Diana Gabaldon (indirecte) Outlander, Books 1-4 de Diana Gabaldon (indirecte) Outlander, Books 1-3 de Diana Gabaldon (indirecte) Outlander, Books 1-8 de Diana Gabaldon (indirecte)
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La prima parte del libro è tutta incentrata sul viaggio in oceano che James, povero, è costretto ad affrontare nonostante il suo mal di mare costante. Clare, da parte sua, si vedrà costretta dagli eventi a fare da infermiera su una nave inglese in cambio della libertà di suo marito e della ciurma. Ora sono nuovamente separati e, non appena Clare scoprirà che ad aspettare il marito al porto ci saranno le catene e poi la forca poiché contrabbandiere, cercherà di fuggire gettandosi in mare.
Le avventure continuano e gli intrecci anche. Nonostante stiamo parlando della fine del 1700 vediamo i personaggi presenti e passati che, chissà in virtù di quale bizzarro gioco del destino, finiscono sempre per rincontrarsi. E che dire dell’abbraccio commosso fra James e John Grey?
Il cuore di Clare va in pezzi e non è pronta ad ammettere che, il suo James, abbia concesso il suo cuore ad un’altra persona. A maggior ragione dopo l’esperienza con il capitano Randall.
Gli intrighi continuano mentre una misteriosa morte ad opera di un amico di James metterà a repentaglio la copertura dei coniugi Fraser che si vedranno costretti a velocizzare le ricerche.
Dobbiamo ammettere che il colpo di scena è assoluto quando scopriamo chi ha fatto rapire Ian e, soprattutto, per quale motivo benché pensavamo fosse opera di una casualità.
A James e Clare sembrano accaderne di tutti i colori, collezionare ferite assurde e poco probabili (un colpo di pistola in testa che non frantuma il cranio ma bensì scivola lungo la calotta rimanendo bloccato fra quella e la cute?) e compiendo atti che a quarant’anni dovrebbero essere un po’ difficili per una semplice dottoressa.
In alcuni punti, soprattutto durante la tempesta finale, lo stile della Gabaldon si fa, volutamente o meno, confusionario al punto dal rendere un po’ impalpabile la lettura. E’ un peccato perchè, accenni di confusione e astrattezza verranno riscontrati in minima parte anche in altri punti del romanzo.
Ma nonostante ciò ho apprezzato moltissimo anche questo quinto volume della saga che consiglio davvero anche a tutti coloro che, lontani dalla Scozia, non riescono ad andare avanti. ( )