"Ebbene, mio caro, io non sono il tipo cge ceda facilmente alle emozioni. Anzi, diffido delle emozioni. Ma quando mi sono trovato in quella piccola camera, ho dovuto afferrarmi con tutte e due le mani alla sbarra del lettino per non cadere. Io ho vissuto tanti anni, ebbene in tanti anni io non avevo mai visto in un essere umano l'espressione di una così grande felicità come quella che illuminava il viso di Wilfred. Per lui, la parola morto non aveva nessun significato. Viveva, vi dico che pareva vivo! Per un minuto, sono rimasto esterrefatto, poi ho sentito la mia voce che chiedeva al prete:"Ma è morto?" E lui mi ha risposto: "Sì, se per morto intendete dire che il suo cuore non batte più." Non ricordo che cosa gli ho risposto, ma non aveva importanza. Io non potevo staccare gli occhi da Wilfred. Sembrava che sorridesse per la mia sorpresa e che conoscesse dei segreti che teneva per sè solo.Era come se ci avesse voluto fare uno scherzo andandosene, lo scherzo di un ragazzo, e benchè tenesse gli occhi chiusi, si sarebbe detto che ci vedesse da lontano, da un regno di luce. Io mi sono avvicinato a lui e l'ho baciato due, tre volte. Mi sono trattenuto, perchè c'era là il prete, in ginocchio. Ma se fossi stato solo con Wilfred, sono certo che gli avrei parlato, gli avrei parlato per voi, se avessi saputo quel che so ora, gli avrei parlato per me, e anche per Febea, perchè lui c'era, Angus, era lontano eppure era lì, vicinissimo...."Angus si piegò in due e si strinse la testa fra i pugni. "Tacete," lo supplicò. "Non dite più niente, niente, niente."
(Clica-hi per mostrar-ho. Compte: pot anticipar-te quin és el desenllaç de l'obra.)