Giovanni Rinaldi

Si tratta dell’esposizione dedicata alle foto di Giovanni Rinaldi e al racconto della giornalista Annalisa Graziano: immagini e testi raccolti in parallelo, con le interviste realizzate ai protagonisti ritratti nelle foto, che documentano la vita nella casa circondariale di Foggia, soprattutto in relazione alle attività di rieducazione e reinserimento sociale attuate, sia all’interno che all’esterno dei luoghi di detenzione, dall’Amministrazione penitenziaria in collaborazione con istituzioni statali, enti culturali e associazioni di volontariato e del Terzo Settore. Sono attività che coinvolgono sia i detenuti che quelli che usufruiscono di pene alternative al carcere.… (més)

(Come inizia:) " Accade talvolta di considerare superato o obsoleto ciò che non è ancora compreso o si è riluttanti ad accogliere nella propria esperienza: così l'Italia, che non ha mai conosciuto indici statistici dell'uso del libro e della biblioteca degni di un paese civile o, meglio, di tradizione colta, si accinge a 'superare' l'uno e l'altra. Il libro a stampa, strumento demonizzato al suo sorgere dai passatisti, se dobbiamo prestar fede alla tradizione seicentesca di ambiente germanico ( e rievocata anche da Heinrich Heine) che confondeva significativamente il mago Faust con il finanziatore di Gutenberg Johannes Fust..."… (més)

L'autore ricostruisce con passione un periodo dimenticato del secondo dopoguerra, quando il Partito Comunista e l'Unione Donne Italiane organizzarono una rete di ospitalità per aiutare i bambini più poveri a superare i momenti di difficoltà. Migliaia di bambini vissero così per periodi compresi fra due mesi e due anni presso famiglie ospitanti, soprattutto in Emilia Romagna e nelle Marche. Alcuni di loro scelsero addirittura di rimanere presso i genitori adottivi, molti scoprirono cibi mai assaggiati, per tutti rimane un ricordo profondo.
E interessante scoprire un episodio di solidarietà dimenticato e da cui sono nate poi iniziative simili ma forse mai tanto intense.… (més)